Societario: nullità; negozio; ricognizione debito; contrarietà; norme imperative; art. 1418 c.c.; recesso; società; rischio imprenditoriale; contratto sociale; conto capitale; sovrapprezzo.

Corte di Cassazione, sez. III civ., 21 dicembre 2017, n. 10583, (dep. 4 maggio 2018). Presidente: CHIARINI. Relatore: FIECCONI.

Il negozio di ricognizione di debito rilasciato dalla società di capitale a favore del socio, attraverso cui la società intende far conseguire al socio il diritto di recedere dalla società e di ottenere un importo del tutto corrispondente a quanto versato a titolo di conferimento in conto capitale e di sovrapprezzo al tempo della sottoscrizione della partecipazione sociale, è nullo per contrarietà alle norme imperative ai sensi dell’art. 1418 c.c. Una siffatta ricognizione di debito, in quanto non corrispondente ad una posta debitoria della società nei confronti del socio, intende neutralizzare il rischio imprenditoriale cui si sottopone incondizionatamente il socio con la sottoscrizione del capitale sociale ed è pertanto in contrasto con i principi che regolano il contratto sociale. (conferimento conto capitale e sovrapprezzo). (Principio di diritto).